Oltre la funzione polmonare: l’impatto dell’obesità sul linfedema correlato al tumore al seno

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Autori e affiliazioni:
Raúl A. Aguilera-Eguía, Cristian Yáñez-Baeza, Mariana Melo Lonconao — Facultad de Ciencias de la Salud, Universidad Católica de la Santísima Concepción, Cile · Ángel Roco Videla — Escuela de Salud, Universidad Bernardo O’Higgins, Cile · Olga P. López Soto — Facultad de Ciencias de la Salud, Universidad Autónoma de Manizales, Colombia · Héctor Fuentes-Barría — Departamento de Kinesiología, Universidad Arturo Prat, Cile

Questa rassegna narrativa esamina come l’obesità amplifichi il carico infiammatorio e meccanico sui vasi linfatici, aggravando il linfedema secondario dopo cancro al seno. Adiposità viscerale e citochine pro-infiammatorie (IL-6, TNF-α) compromettono la contrazione dei collettori, riducono la capacità di drenaggio e provocano ipossia tessutale che accelera la fibrosi dei setti sottocutanei. Gli autori sintetizzano dati in vitro, modelli murini e studi clinici che mostrano un rischio di linfedema 3-4 volte maggiore nelle pazienti con BMI ≥ 30 kg/m², una risposta più lenta alla terapia decongestiva e tassi di recidiva elevati. Propongono un paradigma integrato che unisca interventi su dieta mediterranea ipocalorica, allenamento di resistenza progressiva e riduzione dello stress sistemico come parte del piano riabilitativo. La componente innovativa è la descrizione di un “triangolo patogenetico” — iperlipidemia → infiammazione cronica → disfunzione linfatica — che giustifica l’introduzione di farmaci antinfiammatori metabolici (ad es. agonisti GLP-1) e di imaging linfatico quantitativo per stratificare precocemente le pazienti. Gli autori concludono che solo affrontando l’obesità come comorbilità modificabile si potrà migliorare il controllo volumetrico e la qualità di vita a lungo termine.

Tags: Función pulmonar; Obesidad; Linfedema relacionado con el cáncer de mama

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