Autori e affiliazioni:
Ewa A. Burian, Tonny Karlsmark, Susan Nørregaard, Christine J. Moffatt — Dip. Dermatologia-Venereologia & Wound Healing Centre, Bispebjerg Hospital, Danimarca · Jørgen Rungby — Steno Diabetes Center Copenhagen, Danimarca · Marina Cestari — Pianeta Linfedema Study Centre, Italia · Peter J. Franks — CRICP, London, Regno Unito · e altri membri del consorzio LIMPRINT in 9 Paesi
L’indagine LIMPRINT ha arruolato 7 397 adulti con edema cronico di gamba in 13 centri su tre continenti per esplorare l’influenza dell’indice di massa corporea (BMI) sulla gravità della malattia. Il 41 % era obeso (BMI ≥ 30 kg/m²). Dopo aggiustamento per età, sesso, comorbilità e durata dell’edema, l’obesità ha aumentato di 2,3 volte la probabilità di stadio ISL III e di 1,8 volte la difficoltà a mantenere la riduzione volumetrica. I pazienti obesi mostravano punteggi LYMQOL significativamente peggiori in tutti i domini (funzione, sintomi, immagine corporea, stato mentale) e un’incidenza di cellulite del 26 % negli ultimi 12 mesi contro il 14 % dei normopeso. Inoltre necessitavano di pressioni di interfaccia più elevate per ottenere un contenimento efficace, con minor aderenza al tutore elastico.
Lo studio evidenzia l’obesità come modificatore di malattia: amplifica la progressione fibrotica, ostacola la gestione compressiva e deteriora la qualità di vita. Gli autori raccomandano di integrare programmi strutturati di perdita di peso (dieta ipocalorica, esercizio in scarico, supporto comportamentale) nel percorso linfologico, di calibrare i dispositivi compressivi sul BMI e di considerare l’idrolipoclasia assistita o la liposuzione selettiva nei casi refrattari. L’approccio trasversale e multiculturale di LIMPRINT fornisce robuste evidenze per includere il controllo ponderale come indicatore di esito nei registri internazionali di linfedema.
Tags: Obesity; Lymphedema; Edema; Body Mass Index; Leg; Chronic Disease
